Tu

I tuoi occhi verdi in cui mi perdo a sognare.
Sei tu a non sostenere il mio sguardo fisso su di te.
Ti imbarazzi e fai per andare.
Le tue braccia che mi stringono all’improvviso.
In mezzo al traffico o in fondo alle scale.
I tuoi capelli castani ramati sempre in disordine, forse perché ami sentirteli accarezzare.
Le tue labbra carnose.
I due dentoni per prendermi in giro e per giocare.

Tu, il tuo cuore, le nostre vite.
L’Amore.

Lina Maria Laface

In the box

Come si può rinchiudere una vita dentro scatole in una stanza chiusa e buia? Si chiese Dolì.
Capitò. Come quelle stranezze della vita in cui davvero pur aggrovigliando il cervello, non riesci a trovare una soluzione.
Andò così. Quella vita, quelle scatole e quella stanza sicuramente non avrebbero voluto essere lì.
D’improvviso si aprì un varco, la stanza ebbe un accesso: angusto e stretto. Dolì ebbe l’irrefrenabile voglia di impugnare una torcia e infilarsi lì dentro.
Immergersi in quella vita. Tristemente lontana.
Contro il tempo, contro lo spazio, contro un muro. Per riprendersi qualcosa che, in realtà, non potrà riprendersi più!

Lina Maria Laface

Cemento di ricordi e mattoni di sensazioni

I rapporti non si costruiscono. Non si impongono. Non devono essere coltivati.
Sono piante selvatiche, sono motivi autonomi.
Nascono spontaneamente, come l’erba in un prato.
Sono affinità che sbocciano per caso. Margheritine di primavera.
Non c’è impegno o particolare cura. Nè troppe parole o spiegazioni.
I rapporti genitoriali, amicali, fraterni, amorosi che siano, non hanno costanti.
Non hanno regole nè misure.
Nascono, crescono e possono, purtroppo, morire.
Niente li può o deve legare. Devono avere le briglie sciolte, come un cavallo al galoppo.
Lasciate stare i paragoni stupidi con la costruzione di una casa. Lì dentro c’è ferro. Un freddume spaventoso.
I rapporti umani, per fondamenta, hanno la sincerità. Il loro cemento sono i ricordi ed i mattoni, che li tengono sù, sono  le sensazioni.
Questi sono rapporti veri, indistruttibili oltre il tempo ed ogni luogo. Per sempre.

Lina Maria Laface

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Se il futuro è in mani vostre…siamo rovinati!

Non so precisamente cosa sia successo nel giro di pochi anni. Non mi capacito proprio.
Rischio d’essere pesante, “vecchia”, una zitella acida. Non importa.
Sono fiera che i miei coetanei la pensino come me. Non tutti ovviamente, ma la maggior parte.
Sono rammaricata, davvero triste.
Gli adolescenti di oggi mi fanno davvero vergognare.

Mi vergogno perchè ciò che vedo forse è frutto di un insegnamento sbagliato da parte della mia generazione.
Mi vergogno perchè non è ammissibile ciò che vedo, osservo e noto ogni giorno.
Che futuro si spera di creare così? E’ assurdo.
Svegliatevi ragazzi. Siete in tempo.
L’adolescenza è uno dei periodi più belli della vita.

Io vedo una massa di ragazzini e ragazzine tutti uguali, tremendamente usciti dallo stesso, orrendo, stampino.
E’ inammissibile. Distinguetevi! Osate! Ma non fumando, drogandovi, svestendovi o provocando. No!!!
Uscite fuori dal coro. Siate unici, speciali. Tutti.
Ognuno di voi ha qualcosa di bello e tutti, per fortuna, siamo diversi.
Non è possibile vedere masse di ragazzini tutti creste e pantaloni sotto le natiche sotto le grinfie di ragazzine tutte leggins, cerchiettini e dagli atteggiamenti di quarantenni consumate dalla vita.
Vivete…gioite…avete il mondo davanti.
Non siete arrivate da nessuna parte…inizia tutto adesso.
Mettete da parte il gruppo, correte il rischio di non essere capiti, forse isolati…non importa! Ma siate voi stessi.
VOI STESSI, non le brutte copie di milionari calciatori o povere corteggiatrici della De Filippi.
Siate rispettosi di voi stessi e di chi vi circonda.
E’ permesso troppo a questi ragazzi. Non hanno limiti, non hanno freni, non hanno regole.
Così facendo si autodistruggono. Non è giusto!
Non vi è tutto dovuto.
Non si può incendiare una scuola per noia. Noia?!?
Non si può far del male a delle giovani donne, solo per divertimento.
Non ci si può sballare, mai. Non è questo il modo d’affrontare questa fase di vita.
Non sono queste cose che vi renderanno persone degne di rispetto in futuro.
Bisogna sgobbare sui libri, meritarsi un posto in società, vivere secondo le regole, in qualunque luogo ci si trova.
Rispettare chi ci circonda. Ovunque.
Essere educati. Essere umili, modesti e obiettivi. Non vi sentiate arrivati, mai. E’ l’errore più grave!
Ciò che vedo mi fa preoccupare, ma pare che questo preoccupi solo me.
Le corde prima o poi si spezzano…cercate di costruire delle basi solide su cui poggiare, quando cadrete nel vuoto.
Ad maiora giovani del 2013
Lina Maria Laface

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