Smemorandata

“Hai conservato i tuoi diari?”, le chiese.
“Si, li ho conservati tutti, sono dietro i libri del liceo”, lei rispose.
Si salutarono e lei poi si fermò a riflettere.
Realizzò immediatamente che tra tutte quelle scritte, quei disegni, colori fluo ed adesivi non c’era più lei.
Una donna di oggi che dice grazie alla ragazzina chiusa tra le pagine di quegli smemo.
Due vite distanti: nulla si rinnega, tutto fa d’insegnamento.
Corrono i nuovi giorni e sommergono delle loro continue novità, i visi e i ricordi del passato;
un pò come accade con le scartoffie sulle scrivanie.
Ciò che è davvero importante, resta nel presente.

Lina Maria Laface

Ispirazione smarrita

La camera era in penombra, avvolgibili ancora chiusi con la voglia di non salutare quel nuovo giorno. Aprì l’armadio per posarvi i costumi,
In fondo all’armadio, in un angolo vide rannicchiata una bambina dalle dimensioni di una bambola.
Era lì, ferma e teneva stretta le proprie gambe tra le sue mani. Impaurita ed  un pò assonnata.
Stava dormendo, infatti, appoggiata alla parete dell’armadio quando la luce dell’anta che si riaprì la destò dal suo dolce sonno.
Con un cenno della mano la salutai, ma la bambina impaurita affondò pure il viso tra le gambe avvolte da candide calze bianche che spuntavano da una vaporosa gonna rossa a pois.
Una grande gioia e tante piccole tristezze l’avevano spaventata ed ammutolita.
Cercò il silenzio rifugiandosi lì dentro, in attesa che l’anta si riaprisse.

Lina Maria Laface